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Inaugurazione del Museo storico dell’età veneta di Bergamo

Il 28 gennaio 2012 viene inaugurato a Bergamo Alta il nuovo Museo storico dell’età veneta con l'apertura della sezione dedicata a Il Cinquecento interattivo.  Con l'occasione, al termine di un impegnativo restauro, viene restituito al pubblico anche l'antico Palazzo del Podesta comunale del XII secolo, centro di amministrazione della giustizia al tempo della Repubblica di Venezia, oggi sede del nuovo museo.

Il nuovo museo mescola conoscenza e gioco, intelletto ed emozioni: le testimonianze del passato – dipinti, manoscritti, mappe e documenti, selezionati con rigore scientifico – prendono vita e si fanno narrazione sensoriale e multimediale proponendoci l’immagine di una società attiva e partecipe della grande storia, in luoghi che ancora possiamo riconoscere intorno a noi.

La modernità dialoga con gli antichi spazi del Palazzo del Podestà proponendo al visitatore un viaggio lungo tutto il Cinquecento, secolo cruciale per la storia dell’Europa e del mondo, sino a giungere fin dentro la città “posta supra monte mirabellissima”, tra borghi e vicinie, dentro palazzi e conventi, con i loro uomini e le loro storie. In questo contesto s’inserisce la storia della Bergamo veneziana, confine ed estremo presidio occidentale di quella Serenissima che siamo abituati ad associare all’Oriente.

Il percorso del Museo:
Sala I - “Questo mondo si può dir nuovo”
La prima sala conduce il visitatore dal simbolico mondo medievale, tra creature mostruose e personaggi misteriosi, alla percezione del Nuovo: una grafica animata su carte geografiche rinascimentali accompagna un racconto intessuto dalle voci di uomini del '500 che guidano alla comprensione di quelle dinamiche socio-politico-economiche che hanno come teatro un mondo di cui fa parte non solo Venezia, con i suoi commerci in Oriente e la sua politica di alleanze, ma anche il suo Dominio di Terraferma, protetto a Occidente da una città di confine, Bergamo.

Sala II - “Volendo andar da Venezia a Bergamo”
Per raggiungere Bergamo, il visitatore ripercorre il lungo itinerario di nunzi, rettori, mercanti, corrieri di posta, vagabondi che si incamminavano da Venezia, rivivendo attraverso proiezioni il medesimo paesaggio naturale, i nuclei abitativi e le città dell’epoca, e insieme incontrando le difficoltà e i pericoli in cui i viaggiatori potevano incorrere.

Sale III e IV - “Città supra monte mirabellissima, ridotta in fortezze”
Il viaggio da Venezia accompagna fin dentro la città posta supra monte mirabellissima, percorrendo le vie di una Bergamo non ancora alterata dalla costruzione delle mura veneziane, addentrandosi tra borghi e vicinie, palazzi e conventi, con i loro uomini e le loro storie.  La costruzione delle mura veneziane stravolge poi questo scenario: nella quarta sala animazioni grafiche sulla mappa della Bergamo seicentesca (di Stefano Scolari) restituiscono la fisionomia della città con le muove mura e consentono di localizzare i luoghi legati alla vita politica e a quella economica.

Sale V e VI - “si trafficano pepe, gengevo, binzuì, acqua rosa, riobarbaro…”
                     “Gemono i torchi dello stampatore…”

Bergamo è una città viva di commerci, affollata di botteghe d’ogni tipo. Nelle due sale successive, il visitatore è accompagnato da un “aromatario” e da un “bibliopola”: le loro merci, spezie e libri, contraddistinguono il secolo e guidano ad un avvicinamento insieme alla vita quotidiana e alla temperie culturale della società dell’epoca.

Sala VII - “La Fiera più grande che ebbi a vedere”
Il percorso si chiude sul grande Prato di S. Alessandro, nella città bassa, solcato dalle rogge, dove ci si presenta il gran mercato della fiera, nella rielaborazione di una mappa settecentesca: tra voci e suoni si animano le “trasande” dei commercianti che, provenienti da tutta Europa, raggiungevano la nostra città in occasione della festa del patrono Sant’Alessandro. Dettagli tratti dalla ricca iconografia di pittori bergamaschi ci parlano delle merci comprate e vendute in fiera, e dei loro utilizzi.

Il progetto di allestimento dello studio N!03 di Milano – specialista nella produzione multimediale e nella realizzazione di scenari interattivi – in collaborazione con Alessandro Bettonagli Architecture Entertainment è integrato da schede di approfondimento, tablet, QRCode, che consentono a ogni visitatore di personalizzare il suo percorso.

Il nuovo Museo nasce per iniziativa del Comune di Bergamo e della Fondazione Bergamo nella storia.

 

Informazioni:
Museo storico dell’età veneta – Il Cinquecento interattivo
Bergamo Alta – Piazza Vecchia
tel  035 277116 / 035 226332
mail:


Sito web: www.bergamoestoria.it
Inaugurazione: sabato 28 gennaio 2012, con apertura speciale gratuita dalle ore 16.30 alle ore 02.00
Orari: invernale (da ottobre a maggio)  mar – dom (ore 9.30 - 13.00 e 14.30 - 18.00),
           estivo (da giugno a settembre)  mar – ven (ore 9.30 - 13.00 e 14.30 - 18.00),  sab e festivi 9.30 -19.00;
           giorno di chiusura: lunedì

Come raggiungere il museo:
Con i mezzi pubblici: dalla stazione dei treni in Città Bassa, o da Porta Nuova, autobus 1 fino alla funicolare (arrivo in piazza Mercato delle scarpe) oppure proseguire fino a Colle aperto e da qui raggiungere Piazza Vecchia a piedi.
Con l’auto: uscendo dal casello autostradale della A4, seguire le indicazioni per Città Alta. Parcheggio lungo il viale delle Mura o in piazza Mercato del fieno, oppure lasciare l’auto nella Città Bassa e salire con la funicolare.
 

Tag: storia urbana, Cinquecento, Bergamo, percorso museale, museo interattivo

 

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